(di Manuela Zanni)Il “Corso di avvicinamento al vino Erice Doc”, cominciato lo scorso 29 febbraio e organizzato dalla Strada del vino di Erice, l’associazione che racchiude aziende ed enti pubblici ha come obiettivo la valorizzazione enoturistica del territorio che da Erice arriva fino a Favignana, passando per Mozia, le Saline di Marsala, San Vito Lo Capo, Scopello, Trapani e Segesta. Cantine , oleifici, panifici di grani antichi, pastifici artigianali, caseifici, salumifici e antiche tonnare sono unite dall’intento comune di far conoscere a operatori e winelovers i prodotti e i vini del territorio.
Alla guida del progetto La Casa vinicola Fazio, con il suo manager Vincenzo Fazio, presidente anche della Strada del Vino Erice Doc, ed è proprio nella sede dell’azienda di Fulgatore che si svolge in questi giorni il corso di degustazione dei vini Erice doc, con i laboratori del gusto delle eccellenze del territorio. Un corso che ha lo scopo di sensibilizzare e formare in primis gli operatori del settore enogastronomico e turistico sulle caratteristiche e le potenzialità del territorio, partendo dalla conoscenza approfondita dei vini. Il vino è, infatti, il prodotto più rappresentativo di questo luogo: l’area dell’Erice Doc vanta una tradizione nella coltivazione della vite antica di tremila anni e si trova nel luogo più vocato alla viticoltura della provincia di Trapani, che con i suoi 64 mila ettari, è la più vitata d’Italia.
Il corso di avvicinamento al vino è realizzato in collaborazione con l’Ais Sicilia – Associazione italiana sommelier, con Slow Food Trapani e con il Centro vivaio F. Paulsen di Marsala. Quattro lezioni intensive, le prime due si sono svolte lunedì e mercoledì scorso e si ripeteranno gli stessi giorni della prossima settimana, che hanno registrato il tutto esaurito di iscrizioni con ristoratori, enotecari, gestori di agriturismi e di hotel, ma anche semplici winelover.
Lunedì si è parlato della viticoltura del territorio con gli enologi del Centro vivaio Paulsen, Giacomo Ansaldi e Alberto Parrinello. In degustazione gli spumanti Erice Doc, il Fazio Muller Thurgau Brut e il Fazio Blanc de Blancs, a confronto con le bollicine metodo classico di un altro famoso territorio Doc, quello di Trento. I tre spumanti sono stati serviti in abbinamento ai prodotti gastronomici delle aziende aderenti al circuito della Strada del Vino di Erice: i prodotti della Tonnara Nino Castiglione, i salumi dei F.lli Campo, i formaggi del Caseificio Cucchiara, l’olio Dop dell’Azienda agricola Zichichi e il pane di grani antichi dell’Antico forno Martinez. Ed è stato interessante constatare come, secondo i partecipanti al corso, l’abbinamento migliore con le eccellenze del territorio fosse proprio con gli spumanti prodotti nel territorio stesso, piuttosto che con quelli provenienti da altre parti d’Italia. “Il segno – commenta il presidente della Strada del vino, Vincenzo Fazio – che ci stiamo muovendo sul sentiero giusto: far comprendere agli operatori turistici e gastronomici siciliani che la chiave per lo sviluppo del comparto è puntare e promuovere la qualità dei prodotti autoctoni, che la stessa natura e l’habitat ha selezionato per noi. Spesso, invece, chi lavora nel mondo della ristorazione tende a valorizzare maggiormente i grandi brand che nulla hanno a che fare con la tipicità del territorio, piuttosto che le realtà locali”.
Il secondo appuntamento si è incentrato, invece, sulla tecnica di degustazione del vino. In cattedra è salito l’enotecnico Alberto Parrinello che ha illustrato le principali caratteristiche di assaggio dei vini e “giocato” con i partecipanti al corso attraverso test olfattivi e gustativi pratici. In degustazione i bianchi di punta della Casa vinicola Fazio prodotti nell’Erice DOC: Aegades Grillo, Calebianche Catarratto e Pietra Sacra Historic Vineyard. Ad accompagnare i vini, tre tipologie diverse di Cous Cous trapanese create dal famoso chef chiocciola Slow Food di San Vito Lo Capo Peppe Buffa e preparati con il Sale marino di Trapani Igp e presidio Slow Food.
Lunedì e mercoledì prossimo toccherà al presidente di Ais Palermo, Luigi Salvo, tenere le ultime due lezioni del corso: la prima sull’abbinamento vino–cibo e la seconda sulla tecnica di servizio dei vini. Seguiranno i “Laboratori del gusto” a cura di Slow Food e Ais, lunedì con le busiate trapanesi preparate dallo chef Pino Maggiore con Aglio rosso di Nubia presidio Slow Food abbinate ai rossi dell’Erice Doc, e mercoledì con la cassata siciliana preparata in diretta dal famoso chef Peppe Giuffrè, accompagnata dai vini dolci del territorio.
Infine, venerdì 11 alle 17 concluderà il corso il convegno scientifico a tema “Vino, salute e stili di vita” alla Chiesa degli artisti di Trapani, dove, dopo avere approfondito l’analisi sensoriale al corso, saranno esposte con evidenza scientifica gli aspetti salutari del vino.